Grigliati stabilizzatori per Ghiaia, come funzionano, come si installano, i vantaggi che offrono

Cosa sono i grigliati per la stabilizzazione della ghiaia e come funzionano?

I grigliati per la stabilizzazione della ghiaia, sono un supporto realizzato in polimeri plastici, di forma tendenzialmente rettangolare, utilizzato per costruire pavimentazioni in ghiaia libera stabili e carrabili.

La loro utilità è quella di evitare che si formino buche, carreggiate, dossi o ristagni d’acqua, nelle aree dove si intende creare una pavimentazione con la ghiaia.

Il vantaggio che offre una pavimentazione in ghiaia con il grigliato, rispetto a quelle senza, è soprattutto in termini di carrabilità e drenabilità dell’acqua.

Gravelvip rappresenta la gamma di grigliati per la stabilizzazione della ghiaia di Tutor International Srl per la creazione di pavimentazioni drenanti carrabili con ghiaia libera.

La gamma è composta da 3 modelli che si differenziano in base al livello di carrabilità ed alle specifiche tecniche:

  • Gravelvip EASY PP; per condizioni di carrabilità pedonale o leggera con auto e moto. E’ l’unico prodotto della gamma realizzato in PP (polipropilene) riciclato e rappresenta anche il prodotto semi professionale della gamma
  • Gravelvip STANDARD; per condizioni di carrabilità con auto e furgoncini fino a 35q.li a medio alta frequenza. Viene realizzato in HDPE riciclato, un materiale di elevata qualità ed è più robusto rispetto al modello Easy, nonostante la forma sia molto similare.
  • Gravelvip STRONG; per condizioni di carrabilità con mezzi pesanti superiori a 35q.li (es. Camper, furgoni, camion, etc..) ad alta frequenza. Viene realizzato in HDPE Riciclato ed è molto più robusto dei modelli precedenti, ma anche 1 cm circa più alto.

Questa tipologia di prodotti, è disponibile da più di 20 anni sui mercati europei, ma per i primi 5/10 anni non si è mai diffusa ai livelli di adesso, perché i primi modelli si rompevano.

Oggigiorno, i grigliati per la stabilizzazione della ghiaia, vengono utilizzati in quasi tutti i contesti dove sia necessario posare della ghiaia libera, perchè, è aumentata in modo esponenziale la richiesta di pavimentazioni drenanti e traspiranti.

Come mai il grigliato stabilizzante per ghiaia di prima generazione si rompeva?

La principale causa di rottura, non aveva nulla a che fare con la qualità del materiale, ma era strettamente legata all’esposizione della griglia ai raggi solari.

Tutte le plastiche, se non vengono adeguatamente integrate durante i processi produttivi con additivi anti-uv, se rimangono esposte per lunghi periodi al sole, collassano.

Così facendo, i polimeri si degradano più velocemente ed il grigliato carrabile per ghiaia invecchia in modo precoce, perdendo le sue caratteristiche di elasticità/resistenza e spezzandosi durante le sollecitazioni meccaniche e le torsioni.

Come mai il grigliato stabilizzante per ghiaia rimaneva esposto al sole?

Il motivo principale per cui il grigliato carrabile per ghiaia si scopriva al sole era che, all’epoca, i principali modelli non avevano feltri per pacciamatura incollati alla base.

L’assenza di tale feltro portava la ghiaia stabilizzata dentro le celle esagonali a sprofondare nel terreno, quando la pavimentazione veniva calpestata o pressata dal passaggio di un’auto.

Questa problematica, infatti, permane tutt’ora nei grigliati per prato armato (vedi foto), in quanto non hanno il feltro da pacciamatura.

Essi si differenziano dai grigliati per ghiaia e non hanno questa mancanza, proprio perchè vengono utilizzati SOLO per seminare il prato (con l’erba vera, simile ad un campo da golf) ed avere un feltro alla base, ne limiterebbe la crescita.

La griglia per ghiaia senza feltro anni ’80/’90, che aveva una forma esagonale/quadrata, permetteva all’inerte di sprofondare nel terreno, se veniva calpestato dal passaggio delle auto e la griglia rimaneva esposta al sole.

Così facendo, sia con le sterzate delle auto che tramite una esposizione prolungata ai raggi solari, il materiale plastico si indeboliva e tendeva a frantumarsi.

Problemi griglia per prato armato ad uso parcheggio

Chi è stato il "pioniere" a trovare una soluzione a questo problema?

Negli anni 2000, i produttori di grigliati per ghiaia in Belgio, hanno intuito che serviva un “sistema” in grado di fare rimanere coperta la griglia anche in caso di passaggio di persone, auto o mezzi pesanti.

Un pioniere del settore, identificò una soluzione molto semplice, ma altrettanto efficace al problema: applicare feltri per pacciamatura alla base delle griglie, per sfruttare il peso della ghiaia e la forza di gravità.

Fu così che nacque la seconda generazione di questi materiali, che tuttavia non riscosse inizialmente un grande successo.

Alla base di questa scarsa fiducia nel prodotto da parte del settore edile, del giardinaggio e dei progettisti, c’era la forte delusione dovuta alla prima generazione ed i costi superiori della seconda, legati all’applicazione del feltro.

Ad alimentare i dubbi, poi, si aggiungeva il fatto che per applicare il feltro, era necessario incollarlo.

Molto spesso, per contenere il prezzo, le colle erano di bassa qualità o i feltri erano molto sottili, quindi il problema del sollevamento rimaneva, perché i feltri sottili si bucano e le colle di bassa qualità, con il calore e la torsione si staccano.

Gravelvip: l’evoluzione del grigliato stabilizzante per ghiaia. La terza generazione

Forti di queste consapevolezze, ma convinti della validità delle griglie, come strumento stabilizzante per ghiaia, Tutor International Srl ha scelto di iniziare a produrre un grigliato che andasse a risolvere le persistenti problematiche di sollevamento delle celle alveolari e di tenuta del feltro.

Essendo produttori di feltri per pacciamatura in poliestere, altamente resistenti e concepiti per rimanere al sole si è avviato un processo di evoluzione di questi materiali, che ci ha portato ad avere la terza generazione dei grigliati per ghiaia: il Gravelvip.

Gravelvip, si differenza di tutti gli altri prodotti perché è concepito per durare.

Oltre alla struttura più robusta ed il 40% più pesante, che lo rende decisamente più resistente a torsioni e pressioni verticali, il prodotto di Tutor International Srl ha un robusto feltro da pacciamatura alla base, che blocca le infestanti e tiene la griglia ben ancorata a terra, per effetto della forza di gravità.

La robustezza del feltro, infatti, evita che esso si danneggi con la ghiaia e che si distacchi dalla griglia, garantendo una elevata durata del tempo del prodotto.

Dal 2017 il prodotto è stato costantemente migliorato, di anno in anno, acquisendo sempre maggiori performance, grazie ad una ricerca e sviluppo molto spinta, sia sui materiali che sui processi produttivi.

HDPE: la rivoluzione delle griglie in plastica per ghiaia

Dopo anni di produzione in polipropilene, ossia uno dei polimeri plastici più comuni ed antichi, il 2019 è stato l’anno della massima evoluzione per la griglia Gravelvip con il cambio totale del materiale.

Si passa all’HDPE (o PEHD in inglese) che significa Polietilene ad alta densità (High Density PolyEthylene). Il cambiamento è radicale, perché l’HDPE è un materiale, molto più complesso da lavorare, ma anche molto più performante e stabile in caso di prolungate esposizioni solari.

Nonostante il polipropilene sia un eccellente materiale plastico, ha il problema che è meno stabile agli UV dell’HDPE e soprattutto ha delle caratteristiche di elasticità (e tolleranza al freddo) totalmente differenti.

L’HDPE, migliora ulteriormente Gravelvip, da punto delle performance, ma Tutor non si è accontentata.

Si è scelto, di intraprendere una strada più “ecologica”, andando ad utilizzare solo polimeri di HDPE Riciclati, per vari motivi.

In primis, ridurre il consumo di petrolio e poi, riutilizzare materiali derivati da scarti o riciclo di plastiche differenziate, contribuisce allo sviluppo di un’economia circolare, nel settore delle pavimentazioni.

Come realizzare una pavimentazione in ghiaia con grigliati stabilizzanti Gravelvip?

Costruire una pavimentazione in ghiaia stabilizzata con Gravelvip, è molto semplice. Posizionare i grigliati è la cosa più semplice, mentre la più complessa è prevedere un sottofondo coerente con i carichi che dovrà sopportare la pavimentazione.

Per fare un esempio, il passaggio di un’auto imprime sulla pavimentazione (e sul fondo) una spinta verticale diversa rispetto ad un camion o a una moto.

Di conseguenza, l’altezza e la composizione, del sottofondo che bisogna prevedere per una pavimentazione carrabile da un’auto è diversa da quella per altre tipologie di mezzo.

Quali sono gli step fondamentali ed un esempio di stratigrafia?

  1. Progettare un fondo adeguato: sembra una banalità, ma fare un rilievo dello stato di fatto ed avvalersi di una consulenza di un progettista, risolve numerosi dubbi e problematiche post installazione
  2. Una volta stabilito perimetro dell’intervento e predisposto il cantiere, si traccia l’area dello scavo. Fondamentale in questa fase gestire la profondità dello scavo, perchè ogni eccesso/insufficienza comporta costi o problemi diversi. Per una pavimentazione carrabile leggero, a volte basta anche uno scavo di 25/30cm
  3. Una volta predisposto lo scavo, sarebbe buona norma applicare sul fondo, a contatto con il terreno vergine, un geo tessile TNT da 100/150 gr perchè svolge una duplice funzione: ripartizione di carico e separazione del terreno dagli inerti.
  4. A questo punto abbiamo uno scavo ben definito e pronto ad accogliere circa 15-20 cm di misto stabilizzato (ghiaia mista sabbia /compattato). Questa parte di inerte serve per compensare eventuali assestamenti e creare un letto di appoggio drenante per le griglie.
  5. Sopra lo stabilizzato, si consiglia di prevedere 3-5cm di risetta da autobloccanti. Si tratta di ghiaia molto fine (2-3mm max), che accelera il passaggio dell’acqua da sopra a sotto la griglia favorendo l’asciugatura e lo scolo in caso di forti precipitazioni. La risetta da autobloccanti è un ghiaietto, senza nessun tipo di sabbia.
  6. A questo punto si pareggia la risetta con un rastrellino o una staggia per ottenere un fondo il più livellato ed uniforme possibile.
  7. Posizionare il grigliato Gravelvip su tutta la superficie carrabile
  8. Riempire la griglia con ghiaia spezzata (la vagliatura cambia in funzione del modello scelto) fino ad un massimo di 1,5 – 3cm di ghiaia sopra il livello della griglia. Per la ghiaia calpestabile di superficie, è bene fare queste considerazioni: evitare le ghiaie tonde, perchè non si compattano come quelle spezzate e si rischia di avere una finitura scivolosa. Lo spezzato da utilizzare all’interno degli alveoli deve essere assolutamente senza sabbia, perchè si rischia di compromettere la drenabilità complessiva della pavimentazione.

I vantaggi di una pavimentazione in ghiaia con grigliati stabilizzanti Gravelvip?

Questo è un esempio, di come vengono realizzate pavimentazioni con i grigliati di stabilizzazione della ghiaia, non è sempre possibile realizzare le medesime condizioni in tutti i cantieri.

Prevedere tuttavia un fondo idoneo al tipo di pavimentazione ha numerosi vantaggi:

  • Evita che le griglie si spezzino, se il terreno dello scavo si assesta
  • Favorisce un drenaggio elevato dell’acqua, questo si traduce in tempistiche di asciugatura rapide e resistenza a fenomeni piovosi intensi
  • Riduce e semplifica le attività di manutenzione della pavimentazione (solo qualche piccola aggiunta di ghiaia, quando e dove la pavimentazione si dovesse scoprire)
  • Evita la formazione di buche o carreggiate sopra il grigliato
  • Facilita la sostituzione di griglie che eventualmente dovessero rompersi
  • Permette di fare passare sottoservizi come piccoli condotti di illuminazione o drenaggio di acque bianche
  • Non necessita di cunette laterali (necessarie invece con pavimentazioni non drenanti, quali calcestruzzo, catrame, ceramica…)
  • Favorisce una elevata traspirazione del terreno, quindi contribuisce al miglioramento del micro-clima ed alla gestione delle isole di calore
  • NIENTE CEMENTO, non è necessario fare una soletta in calcestruzzo per avere una pavimentazione in ghiaia resistente al passaggio di mezzi con diversi livelli di carrabilità

Questo sistema è compatibile con il passaggio delle carrozzine o dei mezzi di soccorso?

Grazie alle sue caratteristiche di carrabilità, aggancio e drenaggio dell’acqua, le pavimentazioni in ghiaia libera realizzate con Gravelvip sono stabili, continue e prive di buche.

La possibilità di unire le lastre tra di loro per formare una pavimentazione continua, Gravelvip rende le aree parcheggio ed i camminamenti compatibili con il passaggio di persone in carrozzina ed in caso di emergenza, anche per i mezzi di soccorso.

Questo aspetto, di grande rilevanza per progettisti ed enti pubblici è anche uno dei motivi per cui non bisogna applicare tanta ghiaia sopra (e dentro) gli alveoli della griglia, progettando un fondo adeguato.

Nel cimitero di Mirandola, ad esempio, è stato utilizzato dalla progettista il Gravelvip Strong, per abbattere le barriere architettoniche e creare dei percorsi in ghiaia che consentissero a tutti di poter accedere a diverse aree del luogo di culto.

Nelle foto, si vede qualche dettaglio della realizzazione finale, in cui sono presenti sia il prodotto Gravelvip Strong che i bordure in acciaio corten Ironline PL 150.

E’ fondamentale, in contesti frequentati da portatori di handicap, essere affiancati da un progettista, nella scelta del prodotto, perchè il ruolo chiave per la compatibilità non è determinato dalla griglia (o dalla ghiaia sopra di essa), ma dalle PENDENZE.

Ci sono dei limiti ben definiti in materia e vanno rispettati, per permettere a tutti di poter fruire in sicurezza (e con la massima semplicità) dei luoghi in cui si sceglie una pavimentazione ecologica e drenante in ghiaia libera.

Devi realizzare un percorso in ghiaia o sistemare un parcheggio con Gravelvip?

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