Tutor International Srl in Val Martello, in visita al campo prove di un percorso di ricerca avviato dal Centro di Ricerca Laimburg di Bolzano.
Pacciamatura biodegradabile: la ricerca della sostenibilità ad alta quota
Il contesto: agricoltura d'alta quota
La ricerca della sostenibilità ecologica ed economica di sistema è un punto saldo di Tutor International Srl, che viene perseguito in modo trasversale su tutti i prodotti, dal nostro reparto di ricerca e sviluppo interno.
Nel 2024 siamo stati coinvolti dal Centro di Sperimentazione Laimburg di Bolzano, per testare sul campo in condizioni climatiche estreme, diverse tipologie di feltri da pacciamatura, da applicare nell’ambito della coltivazione delle rinomate Fragole della Val Martello.
Il 20 agosto, ci siamo recati per la prima volta al campo prove, assieme ai ricercatori, per verificare le condizioni dei prodotti testati, dopo il primo ciclo di produzione di fragole dotate di nuovi sistemi di protezione.
Per il Team di Tutor International erano presenti al sopralluogo Gilberto Chiari (Amministratore Delegato di Tutor International), Guido Dall’Agnol (Ricerca e Sviluppo Tutor International) e Marco Cherubini (Uff. Tecnico & Marketing Manager).
Per il Centro Sperimentazione Laimburg erano presenti i responsabili del team di ricerca fragole per l’Alto Adige, Dottor Sebastian Soppelsa, Perito Agrario Massimo Zago, e la collaboratrice Anna Colli, che supporta il team acquisendo dati sul campo e registrando i risultati dei principali KPI analizzati.
La prova in campo dei prodotti si concluderà a fine 2025 ed ha l’obiettivo di valutare in modo scientifico: durata dei materiali in campo aperto, impatti agronomici sulla produzione di fragole, aspetti estetici e paesaggistici, campi di utilizzo e funzionalità operative.
Le Fragole della Val Martello: un’eccellenza locale in una filiera ecologica ad alta quota
Le fragole della Val Martello sono un prodotto di nicchia coltivato all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio, in un territorio fortemente vocato al turismo di alta quota, sia estivo che invernale.
Questa valle del nostro arco alpino, definita la “valle delle fragole” rappresenta la zona di coltivazione più alta d’Europa per questa tipologia di frutto in quanto presenti coltivazioni fino a 1.800 m s.l.m.
È anche per questo motivo che le fragole della Val Martello, maturando più lentamente acquisiscono un particolare aroma.
La Val Martello è una valle laterale della Val Venosta (territorio di coltivazione di eccellenza per mele e altre tipologie di frutta) ed è caratterizzata per inverni lunghi e freddi (da ottobre ad aprile) con temperature che vanno sotto zero per settimane e in alcuni tratti con terreni con forti pendenze.
La maggioranza dei produttori della Fragola della Val Martello, aderisce ad un consorzio di produzione e commercializzazione (MEG) che dispone di un punto vendita locale dove si possono acquistare diversi prodotti a KM0.
La ricerca del Centro Laimburg
Fragole della Val Martello: caratteristiche
La fragola è una pianta erbacea perenne (con radice rizomatosa), che soffre molto la competizione con le erbe infestanti. Questa frutticola a cicli vegeto-produttivi di pochi mesi (da maggio ad agosto) e normalmente non ripetibili nello stesso suolo per più di 2 anni (causa instaurarsi del fenomeno noto come “stanchezza del terreno”).
La produzione in campo aperto, quindi, necessita di molta manutenzione per contenere le infestanti e grande manualità in fase di raccolta, per non danneggiare il frutto.
Il ruolo della pacciamatura e l'alternativa ecologica
La pacciamatura rappresenta una potenziale soluzione al problema delle infestanti ed i produttori, cercano soluzioni biodegradabili, dalle elevate performance tecniche (2 stagionalità di durata).
Attualmente il sistema pacciamante più utilizzato dai produttori della Val Martello è quello con telo in polietilene nero o bianco (qualche produttore utilizza tuttora la paglia), ma si cercano alternative più efficaci contro le infestanti e soprattutto più ecologiche.
SCOPRI LE NOSTRE PROPOSTE PER LA PACCIAMATURA
Obiettivi della ricerca e valore scientifico - produttivo
Il gruppo di lavoro “Piccoli Frutti e Drupacee” del Centro di Sperimentazione Laimburg, sta testando in campo diverse tipologie di pacciamature compatibili con le esigenze dei produttori, al fine di aiutarli a valutare un’alternativa tecnicamente sostenibile, alle soluzioni attuali.
La ricerca, che verrà pubblicata dopo la fine delle prove e delle analisi in campo, ha una valenza non solo scientifica, ma anche PRODUTTIVA: i feltri testati, non sono valutati solo lato tecnico, ma anche di durata, per quanto riguarda l’aspetto estetico / paesaggistico e quello di sostenibilità economica per il processo produttivo di filiera.
Ci sono tanti aspetti da considerare, nelle produzioni agricole / orticole, che spesso vengono trascurati dagli agricoltori in fase di acquisto, come l’impatto estetico di una soluzione piuttosto che un’altra, le esigenze di resistenza meccanica e durata, l’incidenza economica in relazione alla durata, le certificazioni di biodegradabilità sui materiali o la compatibilità ambientale e lo smaltimento post utilizzo.
Alcuni di questi aspetti, vengono già analizzati da tempo come Tutor International SRL dai nostri esperti di ricerca e sviluppo, ma le prove in campo eseguite da un ente di ricerca esterno offrono interessanti spunti di riflessione sull’evoluzione dei prodotti.
Feltri da pacciamatura Biodegradabili: come sta andando il primo ciclo produttivo e quali sono i primi feedback?
Dal sopralluogo al campo prova e da un primo impatto “visivo” emergono già alcuni feedback e spunti di riflessione interessanti.
Balza subito all’occhio che a livello generale c’è un impatto positivo su quasi tutti i materiali utilizzati per le prove.
Uno sguardo anche al settore dell'orticoltura e delle filiere certificate Biodegradabili
I produttori di alta montagna o di zone collinari condividono alcuni aspetti produttivi che sono simili a quelli studiati dal Centro di Ricerca Laimburg anche per altre tipologie di coltivazione.
Tutte le filiere con piantumazioni “a baulatura” necessitano di manutenzione: sfalcio, zappatura, rimozione infestanti, smaltimento materiali e le certificazioni di biodegradabilità dei materiali, sono un tema che riguarda in modo trasversale sia le coltivazioni di orticole che quelle da frutta destinata al consumo umano.
L’utilizzo di materiali biodegradabili e le certificazioni di filiera (azienda biologica, azienda biodinamica, certificazioni carbon foot print, ecc.) sono necessarie per garantire al consumatore alimenti sani, sicuri e naturali e per le aziende rappresentano un accesso a contributi europei di sostentamento.
La filosofia di base seguita dalle 175 DOP Italiane e da chi ci tiene a perseguire una agricoltura biologica a basso impatto ambientale è la stessa che perseguiamo come Tutor nei settori nel Landscaping e della forestazione; quindi siamo felici di condividere il nostro know-how anche con il mondo agricolo.
Appuntamento al prossimo sopralluogo!
Dopo questa piacevole escursione di fine estate, Tutor International Srl ed il Centro di Ricerca Laimburg si sono dati appuntamento nel 2025, dopo che la natura avrà fatto il suo corso e l’inverno avrà messo alla prova i prodotti del test.
C’è grande curiosità di vedere come si saranno comportati i materiali a distanza di un anno dalla messa in opera e come cresceranno le fragole nel secondo anno di produzione.
Per il momento ci tenevamo particolarmente a ringraziare il Dottor Sebastian Soppelsa, la sua collaboratrice Anna Colli e il Responsabile del gruppo di lavoro del CR Laimburg Massimo Zago per averci accolto nel campo prova e averci raccontato con la loro passione, cosa si nasconde dietro un frutto così buono!